Cataratta: sintomi, descrizione e cure centro oculistico Florence Medical Center Firenze
La cataratta consiste in una progressiva perdita di trasparenza del cristallino, lente naturale all’interno dell’occhio, che porta ad una diminuzione della vista inizialmente da lontano e poi anche da vicino. Per quanto riguarda la possibilità di cura di cataratta, non esistono occhiali nè colliri che permettano di risolvere la situazione, l’unica soluzione è l’intervento chirurgico con l’asportazione del cristallino naturale e sostituzione di esso con uno nuovo artificiale. L’intervento di cataratta dura 10-15 minuti, è indolore e dopo pochi minuti dalla sua conclusione il Paziente può tornare a casa propria. L’intervento di cataratta è definitivo, il cristallino artificale ha una garanzia assoluta di durata nel tempo (centinaia di anni!) ed è molto ben tollerato (non si verifica rigetto). Può solo, dopo un periodo variabile da alcuni mesi a qualche anno, opacizzarsi, condizione chiamata cataratta secondaria, ma la risoluzione con Laser Yag é una procedura rapida indolore e avviene in una sola seduta ambulatoriale. I dottori Panzardi sono tra i pochi chirurghi in Italia che già da diversi anni eseguono l’intervento di cataratta anche su entrambi gli occhi nella stessa seduta chirurgica. Questa innovazione comporta numerosi vantaggi tra i quali:
– il Paziente fa un solo accesso in sala operatoria e quindi si sottopone solo una volta alla sedo-analgesia, effettua solo una volta la preparazione farmacologica all’intervento (3 giorni di preparazione con colliri ed antibiotici) e anche psicologicamente non deve affrontare un secondo accesso in sala operatoria per intervenire sul secondo occhio.
– La guarigione avviene in parallelo tra i due occhi senza squilibri, spesso molto fastidiosi e debilitanti, dovuti a differenze di refrazione importanti come quelle che esitano generalmente dopo aver operato il primo occhio. (es: occhio dopo operato —> nessun difetto di vista, l’altro occhio con cataratta —> miope, astigmatico o ipermetrope) Non si esegue bendaggio in quanto l’anestesia è topica, a gocce, non si eseguono punture e quindi il Paziente fin da subito vede a sufficienza per essere autonomo e indipendente nello svolgere le sue attività. Rispetto all’intervento tradizionale, una volta concluso l’intervento sul primo occhio, si fa una piccola pausa di alcuni minuti durante i quali si cambia tutto il materiale necessario all’intervento compresi ovviamente camici e guanti, per cui in pratica il secondo occhio viene trattato come se entrasse un nuovo paziente. I Dottori Panzardi inoltre non fanno mai sospendere i farmaci che abitualmente assume il Paziente compresi gli anticoagulanti
Descrizione della cataratta
Sintomi della cataratta
Cause della cataratta
- l’età, come naturale processo di invecchiamento del cristallino, diventa più rigido e perde le sue proprietà che lo rendono trasparente;
- danni da esposizione a raggi ultravioletti;
- fumo e alcool;
- familiarità;
- diabete, poiché possono provocare una eccessiva idratazione del cristallino e i depositi del metabolismo che si possono più facilmente formare sia dietro che davanti alla capsula che sostiene il cristallino;
- iper- o ipo tiroidismo;
- particolari terapie cortisoniche (corticosteroidi in alte dosi o per uso prolungato) o anti-tumorali possono provocare una cataratta corticale posteriore;
- traumi importanti e lesioni all’occhio, in particolare sotto ai 50 anni di età ▪ infiammazioni (ad esempio uveite)
- distrofie ereditarie e predisposizione genetica (amaurosi congenita di Leber, retinite pigmentosa);
- in seguito a interventi chirurgici quali di glaucoma, di distacco di retina o in situazioni di miopia molto elevata.
Diagnosi della cataratta
La cataratta si diagnostica nel corso di una normale visita oculistica:
- Vengono misurate la refrazione e l’acuità visiva dell’occhio
- Viene effettuata una biomicroscopia, l’occhio viene ispezionato usando una lampada a fessura che riesce a evidenziare eventuali opacità del cristallino. Prima dell’intervento gli occhi possono essere sottoposti ad altri esami:
- Ecobiometria
- Biomicroscopia dell’endotelio corneale
- Ecografia bulbare
- Esami della retina (fluorangiografia e tomografia OCT)
- Topografia e tomografia corneale
- Campimetria computerizzata e pachimetria corneale
- Valutazione della motilità oculare
Trattamento della cataratta
L’intervento di cataratta é effettuato in anestesia topica (si utilizzano solo delle gocce senza effettuare iniezioni vicino all’occhio) ed ha una durata di circa 10-15 minuti. Viene praticata una microincisione (con bisturi o con Laser), quindi il cristallino naturale, ormai opaco, viene frantumato ed aspirato da una sonda ad ultrasuoni. Terminata questa fase viene introdotto al suo posto un cristallino artificiale, graduato. L’intervento di cataratta é rapido e indolore, anche dopo l’intervento non si ha dolore e si può tornare a casa dopo pochi minuti dal termine dell’operazione. L’intervento di cataratta ha un elevato numero di variabili che vanno conosciute e capite per prevenire tutto ed attuare le giuste scelte chirurgiche e le manovre corrette durante l’intervento. Per questo é importante l’esperienza del chirurgo e la sua attenzione alla preparazione di ogni caso.
QUANDO E’ IL MOMENTO GIUSTO PER OPERARE LA CATARATTA?
Si sente ancora dire che la cataratta “deve maturare” o “deve cadere”, termini che provengono addirittura dall’antichità (cataratta = che cade). La chirurgia, ed in particolare quella oculistica, è cambiata enormemente negli ultimi 50 anni, e mentre prima si estraeva la cataratta tutta intera da un taglio di quasi 1 cm adesso si frantuma e si aspira da una piccolissima apertura di circa 2 mm. Quindi in passato aveva un senso aspettare che la cataratta fosse più densa, più dura in modo da estrarla intera. Oggi invece se è più morbida si frantuma e si aspira meglio, ecco che non solo non serve rimandare o aspettare ad oltranza per effettuare l’intervento di cataratta, ma conviene non aspettare troppo per non rendere più difficile l’intervento. Ragionevolmente, è consigliabile intervenire quando la cataratta provoca un deficit visivo tale da condizionare la propria quotidianità in rapporto alla esigenze, all’età ed allo stato di salute generale della persona. Sarà concordato insieme al proprio specialista quando intervenire, attraverso visite periodiche, e che tipo di cristallino artificiale impiantare per la soddisfazione del Paziente.
CONSIGLI PER LA PREVENZIONE DELLA CATARATTA:
La progressiva opacizzazione del cristallino essendo fondamentalmente un processo ossidativo può essere in minima parte prevenuta o comunque rallentata nella sua evoluzione, ecco alcuni consigli:
– seguire una sana e corretta alimentazione (cibi ricchi di antiossidanti come verdure, ortaggi, frutta fresca e bere molta acqua);
– evitare l’esposizione protratta ai raggi ultravioletti (lampade abbronzanti, sole nelle ore centrali della giornata);
– nei primi tre mesi di gestazione evitare l’uso di farmaci, l’esposizione agli ultrasuoni (ecografie) e ai raggi X, e naturalmente malattie come la rosolia e la toxoplasmosi;
– evitare traumi oculari utilizzando sempre i dispositivi di sicurezza personale durante le attività a rischio ( vale soprattutto per saldatori, serramentisti, fabbri, muratori, piastrellisti, falegnami, meccanici, carrozzieri, fonditori, ecc.);
– abolire il fumo e moderare l’uso di alcolici;
– seguire una regolare attività fisica (passeggiate, andare in bicicletta, palestra);
– evitare l’uso prolungato di colliri cortisonici senza il controllo del Medico;
– sottoporsi periodicamente alle visite oculistiche, specie in presenza dei fattori di rischio (diabete, ipertensione arteriosa, ecc.).